Taxi, aria calda sui miei piedi ibernati, musica tipo Coldplay da città notturna, città notturna: Bologna. Già così sto per commuovermi.La cassetta della posta è piena zeppa, scartoffie, scartoffie, scartoffie, lettera di Charlottina - sono a casa da quaranta secondi e già posso fare un elenco di cose belle che mi hanno reso più felice … Leggi tutto Rientro, bellezze e maledizioni
Categoria: Amarezza del cavolo
Cozy Tanatosi
Io ho proprio bisogno di essere lasciata con me stessa per ore.Devo dipingere, scrivere, ma anche solo leggere e perdermi, almeno dentro, visto che non posso farlo fuori. Mi ci devo proprio crogiolare nel silenzio, come se fosse un mega piumone.La TV in sottofondo, che, come in tante case, viene tenuta accesa "per compagnia", mi … Leggi tutto Cozy Tanatosi
La reietta
Ho fatto l'eremita reclusa in casa quasi per il cento per cento del mio tempo nell'ultimo mese, soprattutto l'ultima settimana, e poi ho avuto la bella idea di venire dai miei e lavorare da qui fino a gennaio.Il piano -che stiamo egregiamente attuando- consiste nel farmi vivere da reietta.Ho un tavolino separato e cerco di … Leggi tutto La reietta
Perché non smetterò mai di scappare
Il mio nonno materno viveva in una casetta a cinquanta metri dal mare, in un paesino di trecento persone, dove non arrivano nemmeno le macchine, in Costiera Amalfitana. Ci passavo le estati della mia adolescenza, le domeniche e le feste comandate ed ero pazza per quel posto. Fremevo nell'attesa di rivedere i miei amichetti del … Leggi tutto Perché non smetterò mai di scappare
Sfollare, ma qui
Della vacanza non ne voglio manco scrivere.Mi bastano i pensieri di Messner, Corona, e qualunque altro montanaro si sia espresso nelle ultime settimane.Gente che ha sbagliato strada per la riviera è capitata a strillare sui laghetti alpini, schiamazzare e fare cori ultras. Arrivavo, li vedevo (o anche peggio: li sentivo), m'incazzavo e andavo via per … Leggi tutto Sfollare, ma qui
Fare colazione sotto i pergolati
La reclusione sembrava il momento migliore per non far morire un blog, e invece è stata terreno fertile solo per la muffa virtuale. Ho magnato, ho dipinto, ho iniziato a fare pizze solo quando l'hanno smessa i comuni mortali perché potevano di nuovo uscire, ho vagato sui colli con pane e frutta, coi miei soliti … Leggi tutto Fare colazione sotto i pergolati
Pane, pena, e pic-nic col ciuccio
Qui c'è un po' di silenzio stampa.Nelle ultime settimane mi sono trasformata in una specie di goblin malefico, non so spiegare bene la dinamica.Tipo quando capitano le sfighe e tu ridi, un po' per non dar soddisfazione a Murphy, un po' perché così il tuo organismo si ritrova coinvolto in sorrisi e neurotrasmettitori buoni e … Leggi tutto Pane, pena, e pic-nic col ciuccio
Per quanto ancora parlerò di lei?
Si può parlare per una settimana intera di una giacca? Sì.A quanto pare si può ammorbare anche chiunque si abbia intorno non parlando di altro.E si può collegare la parola "Giacca" a qualunque argomento nel mondo?E ci si può svegliare di soprassalto all'alba senza riuscire a riprendere sonno per una giacca? Certo.E quanto durerà tutto … Leggi tutto Per quanto ancora parlerò di lei?
Il mio giubbinazzo bellissimo.
La mia giacca di pelle da piccola metallarina è l'unico capo d'abbigliamento di cui mi sia mai vantata. Cioè, apprezzo tutti i miei outfit da zampognaro, e c'è un altro paio di pezze che pure sono legate a momenti o concetti bellissimi e vorrei conservare per sempre, ma quando avevo il mio giubbinazzo metal mi … Leggi tutto Il mio giubbinazzo bellissimo.